Riflessioni sullo stage insegnanti a Modena

Riflessioni sullo stage insegnanti a Modena

Laura curone scrive:

Vorrei condividere con voi, e in particolare con i principianti come me, i pensieri e le emozioni che mi sono arrivate nel partecipare allo ‘Stage Insegnanti di Modena’. Scoperto quel giorno di essere l’unica principiante del mio gruppo, mi assale la preoccupazione di essere forse ‘fuori luogo’, il dubbio di essermi lanciata troppo in avanti, l’idea di non capire fino in fondo cosa ci stavo a fare…

Sono qui ora invece a dirvi quanto è stata importante questa esperienza, la sensazione ricevuta è come se nulla fosse stato lasciato al caso, ognuno aveva un ‘compito’ preciso, gli esaminandi e gli esaminatori, così come il numeroso gruppo di allievi e insegnanti raggruppati intorno, che facevano da cornice contenitiva, come a sostenere e a dare energia a chi si stava sottoponendo all’attenta valutazione dei Maestri.

Durante gli esami ho percepito molta serietà, ed è stato proprio il rigore misto al rispetto per la persona nella sua interezza che mi ha permesso di comprendere fino in fondo la ‘sacralità’ della pratica del Taichi.

Si avvertiva la disposizione d’animo degli allievi e insegnanti verso il Maestro che faceva da specchio e trasmetteva la capacità di riuscire ad affrontare con le risorse di ognuno, con serenità e talvolta allegria la temuta prova d’esame.

Certo è che l’impressione che mi rimane è di serietà, scrupolosità, precisione, minuziosità, disciplina richieste a chi pratica il Taichi e si appresta a superare le prove per diventare assistente, e poi insegnante ma soprattutto ciò che mi sono portata a casa come ‘bella esperienza’ è la tangibile sensazione che il fine della pratica è quello di conservare la mente di principiante, una mente ‘vuota’ e pronta ad imparare sempre.

Complimenti ai nuovi assistenti, insegnanti e grazie al Maestro Lopez e ai Maestri tutti.


Angela Pesci scrive:

L’incontro a Modena di novembre scorso mi ha dato l’occasione di far emergere alcuni pensieri sui miei dodici anni di Tai Chi, pensieri che vorrei condividere…

Anzitutto sull’atmosfera ‘esami’ che caratterizza, per sua natura, l’incontro di Modena: qualche anno fa, alla mia prima volta da ‘apprendista’, mi aveva colpito la ‘severità’ della commissione… è vero che ogni tanto qualche loro battuta alleggeriva l’atmosfera ma sentivo soprattutto l’ansia e la preoccupazione degli esaminandi, o almeno questo io percepivo… Le parti dell’incontro svolte insieme erano invece state, per me, soprattutto occasione di imitazione degli altri, quasi tutti molto più capaci di me, che faticavo a memorizzare nomenclatura e posizioni e che, come dice giustamente la mia maestra Rosanna, non mi esercitavo abbastanza da sola (tutto vero!).

A novembre scorso, quando sono tornata a Modena dopo qualche anno di assenza, ma ancora in veste di ‘apprendista’, ho avuto sensazioni differenti in relazione agli esami cui ho assistito. Ho rilevato ancora ansia e preoccupazione in chi era sotto esame e ancora i membri della commissione mi sono parsi, in molte occasioni, piuttosto severi, specie con gli Insegnanti che periodicamente devono sottoporsi alla loro valutazione; questo aspetto, tuttavia, non mi ha disturbato, l’ho percepito come segno di serietà che la nostra scuola offre ed ho apprezzato l’impegno dei Maestri nel sollecitare il continuo miglioramento dei loro Insegnanti. Penso che tutto ciò sia una garanzia per ogni membro della scuola, Allievo o Apprendista o Insegnante: questo permette di fruire di continuo degli insegnamenti dei Maestri, della loro ricerca continua orientata ad approfondimenti sempre più specifici e di cui rendono gnerosamente partecipi tutti quanti. Mi sembra dunque un privilegio poter esserci, a Modena, per accogliere, ciascuno, tutto ciò che risuona come più opportuno per sè.

Per quanto riguarda poi le parti dell’incontro svolte insieme, questa volta mi ha colpito piacevolmente l’aver condiviso alcune parti della forma guidati dalla traccia registrata del ‘respiro giusto’, cioè quello di 5 secondi e mezzo oppure (e questo mi piace tantissimo) di 7 secondi per ogni Yin e Yang delle varie posizioni. Mi sono sentita molto centrata in me stessa ma allo stesso tempo consapevole di essere immersa nel gruppo, in accordo con gli altri senza doverli sbirciare, insomma una sorta di momento meditativo particolare, guidati, tutti insieme, da onde di energia fluida e corale. Molto bello e difficile da tradurre in parole… Grazie, dunque, di occasioni come questa.


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